martedì 30 novembre 2010

Tortelli di cioccolato alla ricotta con porri e paprika

Il cioccolato!...nettare degli Dei...è scontato, lo dicono tutti...Il cioccolato...tentazione del diavolo...anche questo lo dicono tutti...afrodisiaco, paradiasiaco, dolce, amaro, antidepressivo, calorico, una buona merenda, una cattiva merenda, energia pura, fa bene...ma solo dopo i 3 anni..ecc. ecc...tanti sono i modi per descrivere le virtù del cioccolato ed io non ne posso trovare di nuove, l'unica cosa che mi viene in mente è che bisogna sempre cedere alle tentazioni!!!
Io faccio la pasta con il cacao da tanti anni, mi piace e poi faccio sempre una bella figura quando ho amici a cena perché non è certamente una ricetta che si trova tutti i giorni. Quando i miei figli erano più piccoli facevo la pasta mettendoci pochissimo cacao e qualche volta risolveva i troppi "io non mangio" vedevano il colore e sapevano che era la pasta al cioccolato e mangiavano, ovviamente una volta ogni tanto e sempre dopo i 3 anni, perché il cacao è davvero fortemente allergizzante.
Dico la verità io per cucinare ho sempre usato il cacao, ma oggi mi sono dovuta misurare con il cioccolato,  cioè ho dovuto inventare una ricetta, salata, con il cioccolato. 

Ingredienti per 2 persone:

per la sfoglia
200 grammi di semola rimacinata
1 uovo + un guscio pieno di acqua
70 grammi di cioccolato amaro extrafondente all'85% della Venchi

per il ripieno
un porro
200 grammi di ricotta
parmigiano, un cucchiaino
paprika, mezzo cucchiaino
30 grammi di cioccolato tagliato sminuzzato
una noce di burro
sale, un pizzico
crema di latte per il condimento

Per la sfoglia si fa sempre allo stesso modo, farina a fontana, dentro l'uovo, il guscio con l'acqua e il cioccolato fatto fondere a bagnomaria, il sale, si impasta e si lavora a lungo fino a farla diventare liscia, l'impasto non deve essere né troppo morbido né troppo duro, si deve poter lavorare bene, poi si mette a riposare. Ricordatevi che la pasta si può fare anche il giorno prima, se riposa un giorno è più buona, basta avvolgerla nella pellicola e metterla in frigorifero.
Per il ripieno: ho tagliato il porro a rondelline e l'ho messo a cuocere in una padellina dove avevo sciolto il burro, l'ho fatto cuocere e leggermente colorare, ho spento, aggiunto la ricotta passata al setaccio, il parmigiano, la paprika, il parmigiano, il sale, ho girato e amalgamato bene e quando era freddo ho aggiunto il cioccolato sminuzzato, non piccolissimo, e l'ho messo in frigo.
Ho ripreso la pasta, tirata la sfoglia e fatti i tortelli, io ho preferito la forma classica del tortellino in versione grande, ma potete farli in mille modi. Ho messo l'acqua a bollire e mentre si cuocevano ho preparato la salsa per condirli. Ho messo nella padellina un po' di porri avanzati precedentemente, del burro, la crema di latte e appena calda l'ho trasferita in un piatto e sopra ho appoggiato i tortelli...E' un piatto stuzzicante, il cioccolato che si incontra con i porri è divino. Con questa ricetta partecipo al contest "Cioccolato...che passione!" di Blog di cucina ed i Fratelli Gardini.

Il contest scade il 24 dicembre e lo trovate qui

mercoledì 24 novembre 2010

Facciamo il panettone insieme dal 3 dicembre 2010?

Il meraviglioso panettone di Anna del 2009

L'iniziativa è stata lanciata da Anna del blog http://cedimezzoilmare.blogspot.com. Avete voglia di provare a fare il panettone, per eccellenza il dolce di Natale in Italia, con le vostre mani? Un panettone morbido, profumato, magari con i canditi fatti da voi, con il lievito naturale. La riuscita del  panettone è garantita perché sarà la nostra bravissima Anna,  esperta di pane e lievitati con il lievito in coltura liquida (licoli) a guidarci e a farlo insieme a noi...qui trovate la ricetta e tutto l'occorrente.















Ho ricevuto questo premio da Ornella e volentieri lo giro ad altri blogger.


Queste sono le indicazioni quando si riceve il premio:



1) Ringraziare coloro che ci hanno premiato.
2) Scrivere un post per il premio
3) Passarlo a 12 blog che riteniamo meritevoli
4) Inserire il collegamento di ciascuno dei blog che abbiamo scelto
5) Dirlo ai premiati




Consegnare un premio non è facile, tutti i blog sono meritevoli e tutti sono belli, ho scelto questi 12 nomi ma se qualcuno non lo vuole è liberissimo di non accettare.

Antonella
Mammazan 
sogno93 
Eleonora 
Rosemary 
Fabiana
Tery
Kat
Laura
Martyska
Enza
Euge

















































mercoledì 17 novembre 2010

La Mela diventa contenitore - Il Cioccolatino -




Volevo fare una cosa nuova....volevo fare una cosa originale....dovevo fare una cosa dolce....e mi sono inventata la mela come contenitore, e dentro un contenitore, che è una mela, che cosa si può mettere se non il cioccolato? ed io il cioccolato c'ho messo...non sarà bellissima, ma originale è originale sicuramente...

Ingredienti:

1 mela dolce, io avevo delle mele colte il giorno prima in Toscana
100 grammi di cioccolato da copertura fondente (io Novi)
30 grammi di burro
50 grammi  di zucchero semolato o 70 se il cioccolato è molto amaro (lo zucchero mettetelo quando è quasi freddo il cioccolato così non si scioglie e crea l'effetto "cioccolato di Modica"
nocciole tostate e macinate (quante ne volete)
1 pizzico di noce moscata
1 pizzico di cannella
1 pizzico di paprika
1 cucchiaino della famosa polvere d'oro (qui) fatta con le scorze delle arance biologiche

Fate sciogliere, in una bastardella a bagnomaria, il cioccolato per pochi minuti, (il fondo della bastardella non deve toccare l'acqua altrimenti il cioccolato si brucia)  toglietelo dal fuoco e aggiungete il burro, fate sciogliere. Nel frattempo tritate le nocciole, tostate precedentemente nel forno, aggiungetele al cioccolato e poi inserite tutte le altre spezie compreso lo zucchero semolato.
Mentre si fredda il composto di cioccolato e spezie pensate alla mela. Lavatela, asciugatela, toglietegli con un coltello la parte superiore salvando il picciolo, prendete subito un limone e strofinatela così non diventa nera, e cominciate a scavarla con un cucchiaino o con quello che volete, passate sempre il limone. Una volta scavata, asciugatela e se il composto è tiepido, non freddo altrimenti si solidifica, mettetelo nella mela, accomodatelo bene, livellatelo e poi passatelo un paio di ore in frigorifero. Quando è freddo diventa durissimo, tagliatelo e spolverizzatelo con lo zucchero a velo...se non lo mangiate subito dopo un paio di giorni levate la mela, e il cioccolato si mantiene benissimo... Il cioccolato conserverà tutti i sapori delle spezie.
Con questa ricetta partecipo al contest Inventa...Mela! di Stefania

Le foto!!!...ahimeé...sono andata a vedermi anche Fotoritocco dello Zio Piero ma...più di così...
Il contest di Stefania scade alla mezzanotte del 5 dicembre
  














venerdì 12 novembre 2010

Tortelli di zucca - ricetta mantovana -


È tempo di zucca. È buona, fa bene, costa poco. Queste tre cose dovrebbero farci invogliare a mangiarne di più, invece non è così. La zucca è versatile, va bene per i tortelli, per il risotto, per gli gnocchi, per gli sformati, per la pasta ripiena, per farcire ogni tipo di carne, per la vellutata, e per fare una buonissima confettura, per i muffin, per lo strudel...insomma, per tantissime cose, dolci e salate. Io vi delizierò gli occhi (insomma!) con i classici dei classici, i tortelli di zucca mantovani, ricetta copiata, da anni, da un vecchio numero del Gambero Rosso, rivista, che ospita, al suo interno, alcune ricette con la zucca, i tortelli sono della Trattoria Martini di Mantova, sono i classici, come ho detto, con gli amaretti e la mostarda, ma rispetto alle altre ricette, questi in più hanno l'uvetta che li rende più dolci. Sono eccellenti, li ho preparati per due amici, mantovani doc, e li hanno promossi.

Ingredienti per 6 persone:

la ricetta della sfoglia la trovare  qui 

per il ripieno:

1, 5 chili di zucca
150 grammi di amaretti
150 grammi di uva passa
150 grammi di mostarda senapata di mele (io uso quella che mi porta la mia amica da Mantova)
200 grammi di parmigiano reggiano
50 grammi di pane grattugiato
noce moscata
sale, pepe


per il condimento:


burro e parmigiano (io aggiungo un bel ciuffo di salvia fresca)


Tagliate la zucca in grossi spicchi, togliete i semi e i filamenti,  metteteli sulla leccarda del forno con un po' di acqua in fondo, vi consiglio di rivestire gli spicchi di carta alluminio così non assorbono l'acqua della leccarda, infornate a 150°C per un paio di ore. A cottura ultimata togliete la buccia e passate la zucca al setaccio, tritate l'uvetta fatta rinvenire precedentemente in ammollo, tritate anche gli  amaretti e la mostarda, unite il tutto alla purea di zucca, aggiungete poi la noce moscata, il sale e un po' di pepe, il parmigiano reggiano e, se serve, anche il pane grattugiato, lavorate a lungo l'impasto poi mettetelo a riposare in un luogo fresco per diverse ore. Trascorso tale tempo, riprendete la pasta, l'impasto dei tortelli e cominciate a fare le strisce, potete decidere la forma che volete, ma spolverateli sempre con un po' di semola per evitare che l'impasto, un po' umido, bagni la pasta, nel frattempo mettete del burro in una padella capace, un po' di olio e della salvia fresca, quando l'acqua dei tortelli dopo che li avete calati, riprende il bollore mettetene un po' nella padella dove sta il burro. A cottura ultimata prendete i tortelli con la schiumarola e metteteli nella padella fateli sostare un po' nel burro mentre frigge e cospargeteli di abbondante parmigiano, meglio se un po' invecchiato. Non aggiungo altro...

Questa ricetta partecipa alla raccolta "le ricette con la zucca" del blog Non tollero il lattosio





mercoledì 10 novembre 2010

Metti un finocchio a cena: Io sono contro l'omofobia e contro i puttanieri

L'iniziativa ha preso spunto dalla manifestazione di Arcigay di sabato passato a Firenze, con lo slogan “Porta un finocchio per Silvio”, ripresa da un gruppo di blogger esasperate dalle esternazioni omofobiche del "nostro" Premier.
Questa è la testimonianza della mia esasperazione:
Caro Berlusconi, sei arrivato alla fine del tuo mandato, cadrai sulla Finanziaria (come tanti governi passati?) cadrai sulle escort minorenni che ti sei portato nelle tue ville? cadrai sull'alluvione del Veneto? ancora non si sa, ma si sa che cadrai, la storia ha decretato la tua fine, questo Paese ha deciso che non ce la fa più, ha bisogno di un premier che pensi alla gente piuttosto che a se stesso. Purtroppo il presidente del Consiglio non fa nulla, e non dice nulla, senza aver prima consultato i sondaggi e i sondaggi ovviamente gli hanno detto che una buona parte degli italiani è sensibile a certi argomenti, o meglio al maschio italiano medio, dà fastidio il "finocchio", gli dà fastidio perché gli hanno insegnato che un uomo deve essere uomo, non deve piangere, deve puzzare, deve avere i muscoli, deve toccare il culo alle donne, deve collezionare tante donne, più donne hai più sei maschio, invece quanti drammi ci sono dietro questi comportamenti, ragazzi e ragazze che si sono nascosti, che hanno nascosto la loro sessualità, che hanno vissuto doppie vite per paura del giudizio della famiglia, dell'ambiente di lavoro, degli amici e dei "maschi veri", il presidente non dice mai cose a caso, sapeva di toccare un argomento delicato e caro a una parte di italiani, al suo zoccolo duro, quello che lo vota e quello che lui vuole mantenere.




Non ho fatto in tempo a postare la ricetta, la inserisco più tardi

lunedì 8 novembre 2010

Danubio dolce

 Le foto sono orribili, ma il dolce è venuto benissimo, le palline le ho farcite tutte con confetture diverse, home made, more, gelatina di uva nera, kumquat, fichi, zucca, pomodori verdi...un arcobaleno di confetture...
Era la prima volta che facevo il Danubio, e devo dire che è venuto molto bene, ben livitato, ben dosato lo zucchero e il vero sapore della brioche, appena fredde le ho staccate e congelate subito altrimenti perdono la morbidezza, la mattina 1 minuto al microonde e la colazione, più che sana, è pronta..
Ho girato un po' per la ricetta e mi sono fermata  qui, mi è sembrata quella più adatta alle mie esigenze.

Ingredienti

250 grammi di farina 00
250 grammi di farina manitoba
100 gr. di zucchero
80 grammi di burro morbido
2 uova  

2 cucchiaini da caffè di lievito biologico disidratato 
200 grammi scarsi di latte leggermente scaldato (il mio lievito andava sciolto in un po' di latte)
un cucchiaino scarso di sale


Ho messo il lievito dentro ad un bicchiere con un po' di latte tiepido e un cucchiaino di miele, l'ho lasciato sciogliere e poi l'ho unito a tutti gli altri ingredienti dentro l'impastatrice. La pasta brioche va lavorata molto e la mdp, programma solo impasto, è l'ideale perché lavora gli ingredienti per 20 minuti, alla fine ho aggiunto il sale.
Ho messo a lievitare l'impasto per due ore nel forno spento, quando il volume era più che raddoppiato l'ho ripreso, dato una forma a salsicciotto e fatto delle palline di circa 45/50 grammi l'una, le ho appiattite, messo dentro un cucchiaino di confettura e richiuse, mi raccomando la chiusura è importante altrimenti esce la confettura,  posatele nella teglia imburrata e infarinata e mettetele nuovamente in forno, a lievitare. Dopo un'ora, comunque quando le palline saranno gonfiate da attaccarsi le une alle altre vuole dire che sono pronte per la cottura. Infornate a 180°C (il forno deve essere sempre caldo) dopo 10 minuti abbassate un po' la temperatura e continuate la cottura complessivamente per 40 minuti, controllate prima di togliere la teglia dal forno che il bordo del dolce sia staccato, vuole dire che è cotto. Una volta fredde dividetele, io ne ho mangiata una bollente...è la vera pasta brioche, quelle che si trovano nei bar la mattina in Toscana, qui a Roma non esistono e quando le chiedi ti guardano in modo strano...



perdonatemi per la fotografia, quando lo rifaccio la cambio...

domenica 7 novembre 2010

Pane con lievito naturale e farina di segale

Io faccio sempre il pane...è vero faccio molto pane, perché consumiamo molto pane, siamo 4 adulti, 2 ragazzi ventenni che iniziano la mattina alle 8...(mamma il panino per l'università è pronto?) e l'ultimo se lo mangiano, magari alle 2 di notte, quando tornano...poi faccio diversi tipi di pane: quello bianco più morbido da colazione, quello di segale da mangiare con il salmone e i formaggi, (io lo mangio la mattina con il miele) e poi i panini, e poi il toscano...(mamma fai il pane toscano - loro lo chiamano - "quello tuo") insomma sto sempre a panificare e quello che io chiamo "l'armadio dei lieviti e delle farine" è sempre pieno di barattolini con dentro i lieviti più strani...che devo fare?...forse la fornaia!!!...Questo pane che sto postando adesso è uno dei miei preferiti (e quale non lo è!!!) crosta croccante, interno morbido, profumato di segale, ...si mantiene fresco per tanti giorni ed è anche facile da fare, l'ho trovato qui in questo blog che ogni tanto visito ed ha subito catturato la mia attenzione.

Ingredienti
 
450 grammi di  farina 0
200 grammi di licoli rinfrescato 4/5 volte
  60 grammi di farina integrale di segale (possibilmente biologica)
280 grammi di  acqua (aggiungetela poca per volta)
  12 grammi di sale

Mettete in una ciotola il lievito, le farine mischiate e passate al setaccio, e l’acqua, impastate con le fruste per 1 minuto e lasciatelo riposare mezz’ora (autolisi). Mettete l'impasto nella spianatoia, unite il sale e lavorate ancora per 5 minuti. Fate lievitare coperto per 2,5 ore facendo ogni 50 minuti  delle pieghe (folding).
Dividete l’impasto a metà, formate due pagnotte, mettetele a lievitare dentro due canovacci infarinati  (io ho messo i canovacci col pane dentro a due stampi da plumcake per tenerli in forma) e nel forno con la luce accesa fino a che il volume è quasi raddoppiato. Una volta pronti girateli delicatamente in una teglia con carta forno,  e infornateli a 240°C per 40 minuti, ricordatevi di tenere sempre un pentolino d'acqua dentro al forno per creare vapore. Gli ultimi 15 minuti togliete la teglia e finiteli di cuocere nella griglia, sono cotti quando battendo nella parte di sotto producono il classico toc toc.


giovedì 4 novembre 2010

Cinghiale in salmì

  

Avevo promesso di mettere questa ricetta ed avendo trovato a Grosseto del cinghiale l'ho fatto, ma non amo la carne e in particolare la cacciagione. La carne di cinghiale ha un forte sapore di selvatico e la cottura in salmì riesce ad ingentilirla a renderla molto gradevole, la sua preparazione è abbastanza lunga, però la fatica viene ripagata.

Ingredienti per la marinatura: durata 12 ore


per ogni chilo di carne:
3/4 di litro di vino rosso corposo (io ho usato un Montepulciano d'Abruzzo)
1 bicchiere di olio
1 cucchiaio di bacche di ginepro
100 grammi di cioccolato amaro
3 cipolle
1 carota
1 gambo di sedano
3 gambi di prezzemolo
2 foglie di alloro
1 rametto di timo
noce moscata
sale, pepe


Lavate accuratamente il cinghiale e taglietelo a piccoli pezzetti, tagliate tutte le verdure, sempre a pezzetti piccoli, metteteli in un recipiente di terracotta (sarebbe meglio), unite il cinghiale e inondate tutto di vino rosso, girate a lungo, mettete il coperchio e passate in frigo per 12 ore.
 
cinghiale durante la marinatura - 12 ore -

Passate le 12 ore, prendete un tegame, sempre meglio di coccio, metteteci un pezzo di burro, tagliate una carota e una cipolal e fatele rosolare nel burro, dopodiché tirate fuori dalla marinata i pezzi di cinghiale e metteteli nel tegame, fateli rosolare (ci vuole un po' perché sono impregnati di vino), quando sono rosolati versateci tutta la marinata, fate prendere il bollore, coprite, abbassate la fiamma e fate cuocere per circa due ore. Quando, assaggiandolo, sentite che è tenero tirate fuori tutti i pezzetti di carne, appoggiateli su un piatto  di portata, mettete la marinata in un passaverdure e passatela. Fate dei pezzettini di pane, meglio se integrale o di segale, come il mio, sistemate il cinghiale sui piatti e versateci sopra la marinata bollente a cui dovete aggiungere il cioccolato, mi raccomando amaro, a pezzetti. E' molto buono.